Di seguito un estratto della presentazione tenuta dal presidente dell’associazione Costiera di Calafuria durante l’Eudi Show 2012
La località Calafuria individua un tratto di costa a sud di Livorno che va da Antignano a Quercianella. Per la sua bellezza e particolarità è già stato oggetto di un interessante progetto da parte di “ARPAT” una decina di anni fa denominato “Parco dei due Castelli”. Progetto che purtroppo è rimasto nei cassetti di quelle Autorità che spesso mostrano più indifferenza che altro a questo tipo di iniziative…
Noi ci proponiamo quindi lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Autorità preposte sui temi legati alla valorizzazione ed alla tutela di questo luogo, che vanta specificità storiche ed ambientali di grande interesse, delle quali tra poco Vi parleranno altri soci.
Noi siamo un gruppo di persone innamorate del mare e della natura, come milioni di altre persone al mondo, e siamo convinti che ognuno possa e debba, nel suo piccolo, nell’ambito delle sue competenze e delle sue possibilità, adoperarsi per mettere in pratica ciò che l’uomo sa da sempre, e che trovo meravigliosamente esemplificato in uno scritto risalente a circa 2300 anni fa:
“NON BISOGNA FAR VIOLENZA ALLA NATURA, MA PERSUADERLA”
Cosa intendeva Epicuro, il grande filosofo greco, con questo “PERSUADERLA”? Non era certo epoca di lotte ambientaliste, di buchi nell’ozono, di deforestazioni dell’Amazzonica… Cosa intendeva quindi Epicuro? Intendeva semplicemente quello che è nel profondo dell’animo di ogni uomo fin dalla sua creazione, e cioè l’armonia. L’armonia tra la natura e l’uomo. In questo affascinante “PERSUADERLA” in questa voglia di ritrovare e vivere l’armonia con la natura, c’è tutto il nostro impegno, tutta la nostra volontà di capire e di agire, da uomini liberi e consapevoli.
Calafuria è piccola, è solo una goccia nell’immensità del mare; ma è con le gocce che il mare si forma e di questo siamo tutti certi.
In ossequio a questa consapevolezza non dobbiamo nasconderci, non dobbiamo delegare ad altri.
Dobbiamo invece impegnarci, ognuno nella sua piccola realtà, che si chiami Calafuria o come volete, affinchè insieme ad altre mille piccole realtà, la nostra contribuisca a dare una speranza in più ai nostri figli. Quei figli che, come recita un conosciutissimo e antico proverbio Masai, ci hanno soltanto “ prestato la terra sulla quale viviamo”.
Noi tutti, uomini di buona volontà, non vogliamo arrivare a vivere appieno l’ infinita amarezza che ci fu nelle parole di un uomo sconfitto, ultimo rappresentante di un popolo e di una cultura sconfitta… Il vecchio capo Sioux Toro Seduto, sul finire della sua vita, quando ormai al suo popolo era stata negata ogni speranza di futuro, disse:
“Quando l’ultima fiamma sarà spenta, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce catturato, solo allora capirete che non si può mangiare denaro”
No, noi possiamo evitare una catastrofe del genere, possiamo imparare dalla saggezza antica e dalla cultura moderna, e dobbiamo impegnarci per quelle che sono le nostre possibilità.
E dobbiamo impegnarci tutti. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra intelligenza ed al futuro dei nostri figli.
Antonio Heusch